Si allunga sempre più la lista dei medicinali “introvabili”. Anche l’Aifa lancia l’allarme. Ma cosa sta succedendo? Ecco perché si faticano a reperire diversi farmaci.
Le cause di questo fenomeno sono diverse. I medici di base cercano di tamponare la situazione di emergenza che va a colpire le fasce più vulnerabili della popolazione, già messe a dura prova dalle crisi degli ultimi anni.
È allarme rosso per i medicinali. Diversi farmaci infatti sono irreperibili, come se fossero “scomparsi” dalle farmacie. Alta dunque la preoccupazione per la reperibilità dei medicinali. Tra i quali si contano anche farmaci anti epilessia, medicinali salvavita e antibiotici per bambini, Sono diventati introvabili, visto che sono terminati.
Cosa è successo? Che le malattie di questo ultimo inverno hanno fatto esaurire le “scorte” di farmaci. E così adesso anche i medici fanno notevole fatica a reperire i medicinali. Tutto sembra indicare che il post-pandemia abbia presentato un conto molto salato alle persone che durante l’ultimo inverno si sono ritrovate alle prese con una lunga lista di malattie respiratorie, infezioni e virus.
Carenza di medicinali, l’Agenzia del farmaco lancia l’allarme
L’allarme lo ha lanciato proprio l’Aifa, l’agenzia italiana del farmaco. Come riferisce Il Messaggero, che evidenzia come negli ultimi tre mesi la carenza di farmaci sia una tendenza in costante crescita. Basta pensare solo alla situazione di Roma. A lungo nelle farmacie della Capitale – parliamo di settimane – non sono stati disponibili farmaci come l’Ibuprofene e Tachipirina sciroppo. Ma mancavano anche Momendol e Brufen. Recentemente è stata segnalata anche la carenza di Tegretol e Frisium.
Come è potuto succedere? Le cause della carenza di farmaci, come sempre, sono più di una. In primo luogo abbiamo dovuto fare i conti col post-Covid, il virus che ha messo a dura prova la sanità italiana dando anche fondo alle scorte di diversi farmaci. Ma c’è anche la guerra in Ucraina di mezzo, sebbene in maniera indiretta. Il conflitto tra Mosca e Kiev ha fatto impennare i costi, con ricadute al rialzo anche sulla produzione dei medicinali. Per dirne una, le spese per la carta, il vetro, plastica e alluminio – cioè tutto il materiale che serve a confezionare i medicinali – sono letteralmente esplose. E schizzando alle stelle i costi si è prodotta, alla fine, l’ulteriore crescita del già lungo elenco di farmaci ormai “introvabili”.
Farmaci “introvabili”: i medici di base corrono ai ripari
I medici di base stanno cercando di tamponare la situazione facendo ricorso ai medicinali equivalenti. Ma la situazione non migliora. Negli ultimi tempi, infatti, alla lista di medicinali scomparsi dalla vista si sono aggiunti anche antipertensivi, antidepressivi e diuretici.
Come detto, i medici di base stanno cercando di fare quello che possono per arginare questa nuova situazione di emergenza. Vale a dire che prescrivono farmaci equivalenti, meglio conosciuto forse come farmaci generici, che contengono gli stessi principi attivi e, dunque, assicurano al paziente la stessa efficacia degli altri farmaci.
Ma non è sempre possibile farlo con ogni medicinale. La via del farmaco generico può essere battuta nel caso degli antibiotici. Ma è preclusa quando in ballo ci sono farmaci antiepilettici o farmaci salva vita.