Se la banca fallisce, si può smettere di pagare il mutuo? La risposta sorprende

Dopo i fallimenti di silicon Valley Bank e Credit Suisse, scopriamo cosa accade al mutuo se la banca fallisce.

Di recente abbiamo assistito ai fallimenti di Silicon Valley Bank e Credit Suisse. Questi due eventi hanno gettato nello sconforto gli investitori, ma soprattutto i risparmiatori. Tuttavia, in molti si domandano se una situazione di fallimento bancario possa rappresentare una condizione favorevole per i mutuatari.

Banca
Nurse news – se la banca fallisce

Oggi è doveroso chiedersi cosa accade se la banca fallisce? Per poter rispondere a questa domanda è necessario fare tre opportune distinzione:

  • Fallimento della banca;
  • Istituto bancario in amministrazione;
  • Mancato o ritardato pagamento di alcune rate del mutuo.

Sebbene la maggior parte delle persone gioirebbe di fronte ad un fallimento bancario, che determinerebbe la scomparsa del proprio mutuo, ci sono alcune precisazioni da fare.

Se la banca fallisce cosa succede al mutuo?

La crisi bancaria che sta caratterizzando questo periodo storico ha portato addirittura al fallimento di due grossi istituti bancari. Per questo motivo, molte persone si domandano che fine fanno i propri investimenti e i propri risparmi in caso di crisi bancaria.

Se la banca fallisce cosa succede al mutuo? Sebbene il fallimento di un istituto bancario possa portare con sé delle notizie positive, in merito al mutuo, è doveroso specificare che i debiti non si estinguono con il fallimento bancario. Basta pensare che anche la morte del debitore non determina l’estinzione dei debiti.

A questo punto entriamo nel dettaglio e proviamo a rispondere alla nostra domanda. Se la banca entra in amministrazione straordinaria è possibile che qualcuno acquisisca la banca in amministrazione straordinaria. Al momento dell’acquisto il nuovo proprietario si fa carico dei crediti e dei debiti dell’istituto bancario, di conseguenza questo “passaggio di proprietà” permetterà il nuovo proprietario di inviare una raccomandata al debitore per comunicargli l’acquisto del credito.

In sostanza, tramite la suddetta comunicazione il debitore viene informato che a partire da quel momento dovrà procedere alla restituzione del prestito, in favore di un nuovo creditore.

In questo caso, il debitore ha la possibilità di chiedere la portabilità del debito, pertanto è sempre ammesso il cambio di banca che consente di spostare il debito dall’attuale banca ad un altro istituto.

Quando una banca viene messa in amministrazione straordinaria non sempre si verifica l’acquisto da parte di un altro istituto bancario. In questo caso, si avvia una procedura guidata dal tribunale e per il debitore non cambia sostanzialmente nulla.

Perché, in questo caso, sarà il tribunale ad avere il compito di recuperare quel credito. Di conseguenza, il debitore sarà comunque tenuto a rimborsare il mutuo.

Saldo e stralcio di un mutuo

In molti non lo sanno, ma c’è una possibilità in cui il fallimento di una banca determina il saldo e stralcio di un mutuo. Questa circostanza si può verificare quando il mutuatario al momento del fallimento della banca risulta insolvente.

In pratica se il debitore è già indietro con diversi pagamenti delle rate del mutuo può accedere al saldo e stralcio dello stesso. Quindi è necessario che il debitore sia in sofferenza, tanto da rappresentare una perdita per chi subentra nella gestione della banca fallita o in amministrazione straordinaria.

Dopotutto, i crediti deteriorati perdono valore per il nuovo acquirente. Di conseguenza, la nuova banca che subentra acquista quel debito ad un costo estremamente basso, per nulla conveniente. Così facendo il debitore ha la possibilità di proporre una soluzione a basso costo: un vero e proprio saldo e stralcio.

In sostanza, il debitore tramite i propri legali ha la possibilità di proporre alla banca una cifra che sia di poco superiore rispetto a quella affrontata per l’acquisto del credito.

Esempio di saldo e stralcio

Per capire meglio il meccanismo del saldo e stralcio di un mutuo occorre fare un esempio pratico.

Ipotizziamo che un debitore che da diversi mesi non effettua il versamento delle rate di un mutuo si trova ad affrontare il fallimento della banca.

Se il debitore in questione doveva restituire una cifra di centomila euro, la nuova banca che subentra a quella fallita acquisterà quel credito ad un prezzo inferiore al suo reale valore, a causa dell’insolvenza del debitore.

Di conseguenza, la nuova banca subentrata non verserà 100 mila euro ma una cifra inferiore: ipotizziamo 50.000 euro.

A questo punto il debitore ha la possibilità di proporre alla nuova banca un saldo e stralcio ad un valore leggermente superiore rispetto a quello sostenuto per l’acquisto del credito. Nel nostro esempio, il saldo e stralcio potrebbe essere proposto ad un valore pari a 60-70.000 euro.

Così facendo la nuova banca riuscirà ad ottenere un importo superiore a quello sostenuto per acquistare il credito. Allo stesso tempo, il debitore riuscirà a chiudere il mutuo a saldo e stralcio versando un importo inferiore rispetto a quello che avrebbe dovuto versare inizialmente.

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