L’ora legale è stata introdotta da tempo per risparmiare sull’energia. Ma il risparmio energetico ha degli effetti collaterali sulla salute dell’organismo, vediamo quali sono.
Sono almeno 5 gli effetti collaterali che sono dannosi per la salute umana. Lo dicono diversi studi scientifici.
Qualche anno fa l’ora legale era diventata tema di discussione nel Parlamento europeo. Cosa avevano da discutere a Strasburgo gli eurodeputati? È presto detto: alcuni gruppi avevano chiesto alla commissione di abolire l’ora legale. Per quale ragione? Anche questa è semplice: stravolgere due volte all’anno l’“orologio interno” delle persone può essere dannoso per la salute. Da qui la richiesta all’Europarlamento di esaminare con attenzione la questione dell’ora legale.
In effetti le ricerche scientifiche sembrano confermare alcune delle lamentele più frequenti sull’ora legale. Che in Italia, ricordiamo, è stata adottata definitivamente nel 1966. In precedenza l’ora legale era stata introdotta, nel periodo tra le due guerre mondiali, come misura per risparmiare energia.
Ora legale, i 5 effetti collaterali sulla salute
Anche la scienza dunque porta acqua al mulino di chi sostiene che il risparmio energetico non vada fatto a scapito del benessere delle persone. In particolare sono 5 i motivi che portano ad affermare che l’ora legale “faccia male” alla salute, ecco quali sono.
1. Dormiamo peggio
Nella notte in cui entra in vigore l’ora legale si dorme un’ora di meno. Lo sappiamo tutti ed è il motivo per cui la stramalediamo volentieri per l’ora di sonno persa. Ma il punto è che le conseguenze di questo stravolgimento vanno ben al di là di quella notte soltanto. Per la gran parte delle persone il periodo di transizione è molto più lungo. E questo vale sia per il passaggio dall’ora solare a quella legale che per il passaggio inverso, dall’ora legale a quella solare. Qualcuno ci mette anche tre settimane per abituarsi al cambio d’ora. Altri invece riescono a smaltire gli effetti del cambiamento in un giorno soltanto.
L’effetto del cambio d’ora è che si dorme di meno e peggio: il sonno finisce per essere più disturbato. A rivelarlo è stato uno studio apparso su Neuroscience Letters. In che modo l’ora legale condiziona il nostro organismo fisico? Attraverso il cosiddetto ritmo circadiano, ovvero quella specie di “orologio interno” che regola diverse funzioni cicliche del nostro corpo. Quando è buio viene sintetizzata la melatonina, una delle sostanze coinvolte, e così si favorisce il sonno. Ma con l’ora legale si presenta un problema: il sole sorge più tardi, ostacolando l’attivazione della modalità “veglia”. Viceversa, alla sera la luce finisce per durare di più e più a lungo. In questo modo l’organismo viene di nuovo confuso, “sballando” la tempistica per entrare nella modalità “riposo”. Qualcosa di simile alla sindrome da fuso orario. A risentirne di più sembra sia chi ha la tendenza a svegliarsi più tardi, mentre chi è mattiniero sembra soffrirne di meno.
2. Concentrazione addio
Dormire di meno e peggio vuol dire anche perdere concentrazione e produttività sul posto di lavoro. In questa direzione va uno studio del Journal of Applied Psychology del 2012 che ha mostrato come con l’ora legale aumenti drammaticamente il tempo perso dai lavoratori a “cyberoziare”. Vale a dire a guardare siti che col lavoro poco o nulla hanno a che vedere. I ricercatori in particolare hanno esaminato i dati di Google sulle ricerche di siti web che rientrano nella categoria “intrattenimento”. Il giorno preso in considerazione dalla ricerca è stato il lunedì successivo all’entrata in vigore dell’ora legale negli Usa. I risultati dimostrano che rispetto al lunedì precedente i lavoratori americani cercavano il 3% in più siti senza alcun nesso produttivo col lavoro (come Facebook o YouTube).
Un altro studio avvenuto sempre negli Stati Uniti, in Indiana, mostrava invece come gli studenti delle contee (che allora potevano scegliere se adottare o meno l’ora legale) dove era stata introdotto il cambio d’ora ottenessero punteggi più bassi (del 2%) nei test SAT, cioè quelli per essere ammessi ai college. E tanto poteva bastare per vedersi penalizzati nell’entrata alle università Usa più prestigiose.
3. Più incidenti alla guida dell’auto
Appare assodato che gli incidenti mortali calano quando rimane in vigore l’ora legale (primavera, estate e inizio autunno). Una diminuzione dovuta probabilmente al fatto che c’è più luce in strada quando la gente torna a casa dal lavoro. Ma c’è un’eccezione: il lunedì in cui entra in vigore l’ora legale. In quel giorno aumentano gli incidenti, con ogni probabilità perché l’ora di sonno persa porta al volante più persone assonnate, oltre che distratte. A conferma c’è anche uno studio sui minatori che rileva un aumento di infortuni sul lavoro, che oltre a verificarsi con più frequenza sono anche più gravi quando le lancette dell’orologio si vedono spostare in avanti.
4. Più danni al cuore
Molti studi mostrano come ci sia un picco di attacchi cardiaci nella prima settimana di ora legale. È noto che si rischia più l’infarto al mattino, con ogni probabilità perché al momento del risveglio il sistema cardiovascolare deve adattarsi velocemente a diversi cambiamenti. È possibile che l’ora di sonno persa faccia aumentare lo stress. Innalzando, di conseguenza, anche il rischio di un attacco di cuore. Per questo i dottori suggeriscono ai malati di cuore di adeguarsi con gradualità al cambio d’ora, anche soltanto un quarto d’ora ogni giorno.
5. Aumento dei suicidi
Secondo uno studio australiano nelle prime settimane dopo il cambio d’orario aumentano i suicidi. E lo stesso fenomeno si verifica anche nelle settimane. A detto dei ricercatori, anche un lieve mutamento dei ritmi cronobiologici può causare effetti pesanti nei soggetti più a rischio.