Superbonus, tra pochi giorni si concludono due scadenze importantissime per tanti cittadini che hanno aderito a questa misura, varata due anni fa dal governo Draghi per rilanciare il mercato edilizio.
Il 31 Marzo è una data molto importante per tantissimi contribuenti che lo scorso anno hanno aderito al Superbonus. Una misura cambiata di colpo dal governo Meloni in due momenti diversi del 2023.
Prima con la decisione, nel varo della nuova legge di bilancio 2023, di depotenziare la misura, facendola passare da un rimborso pari al 110 per cento delle spese al 90 per cento, e ponendo un termine alla sua fine nel 2026. In seconda battuta, con la repentina quanto clamorosa decisione di bloccare tutte le cessioni del credito in corso. Una decisione più volte giustificata dal Ministro Giorgetti, dalla necessità di mettere un freno definitivo a un mercato ormai drogato dai bonus edilizi, con oltre cento miliardi già stanziati.
Superbonus, attenzione alla scadenza del 31 Marzo: di cosa si tratta
E tutte le opzioni di cessione e sconto in fattura, che erano state presentate prima di queste modifiche, devono essere adesso presentate e comunicate all’Agenzia delle Entrate entro la data ultima del 31 Marzo. In realtà, la scadenza originaria era prevista per il 16 Marzo. Ma i recenti cambiamenti apportati dall’esecutivo di centro-destra hanno convinto a spostare questo termine, inserendo questa disposizione nel decreto milleproroghe.
È stato poi disposto che i contribuenti interessati avranno adesso tre mesi in più di tempo per poter completare i lavori approvati con il superbonus sulle unità unifamiliari. A una condizione però: che arrivati al termine ultimo del 30 Settembre 2022, siano già stati effettuati lavori per il 30 per cento degli interventi complessivi previsti. Dunque, la nuova data adesso dovrebbe essere spostata al 30 Giugno, anche se ancora nulla è stato definito in merito, e non è escluso che l’opposizione chieda un’ulteriore proroga, facendo slittare ulteriormente il termine per la comunicazione all’ente erariale. Sicuramente, l’entrata in vigore di questa nuova proroga, potrebbe aiutare molto tutti i cantieri che causa che continuano a restare fermi, nonostante vi siano diverse motivazioni alla base di questo blocco.
Si attende un ulteriore chiarimento da parte dell’Agenzia delle Entrate
Ci sono ditte rimaste ferme perché, con la drastica decisione del governo, si sono ritrovate in pancia dei crediti edilizi inesigibili, e hanno bisogno di tempo per ripartire. Ma ci sono anche imprese che hanno rallentato i lavori perché hanno grandissime difficoltà a reperire le materie prima necessarie a completare i lavori. Nulla forse però cambierà sulla cessione dei crediti e dello sconto in fattura.
Anche se, sembra che l’Agenzia delle Entrate stia per produrre un importante chiarimento normativo in merito. Entro il 31 marzo, potrebbe essere richiesto al contribuente semplicemente di inviare le fatture con sconto, per poi procedere. Ma cosa succede se il cittadino non consegna i documenti richiesti a questa scadenza del 31 marzo? La prima cosa da chiarire è che in questo caso, ciò che si perde, è solo il diritto a poter cedere i crediti relativi all’anno 2022.
C’è però un’altra scadenza, insieme a questa, a cui va fatta particolare attenzione. Cinque giorni prima della scadenza fissata al 31 Marzo, il 24 Marzo, il cittadino è tenuto anche a presentare l’accettazione e asseverazione dei lavori anche da parte di ENEA. I cinque giorni di anticipo di questa scadenza rispetto a quella del 31 Marzo, servono a fare in modo che l’ente pubblico abbia poi il tempo di comunicare tutto all’Agenzia delle Entrate.