Contributi figurativi, valgono anche per i lavoratori part time? Nel 2020 è cambiato tutto

I contributi figurativi possono essere maturati anche nel caso in cui svolgo un lavoro part time? Vediamo cosa dice la legge sul tema, e quali sono state le modifiche introdotte nel 2020. 

I contributi figurativi sono dei contributi previdenziali virtuali, che si caratterizzano per non essere stati maturati dal lavoratore per aver svolto una prestazione lavorativa. Si tratta infatti di una possibilità concessa dallo stato a coloro che ad esempio, sfruttando delle agevolazioni o delle misure assistenziali a cui hanno diritto, si vedono comunque riconoscere i contributi utili alla pensione, nonostante l’interruzione della loro attività lavorativa. 

contributi figurativi
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Questo può accadere ad esempio nel caso in cui un lavoratore sia stato licenziato e abbia avuto consequenzialmente accesso alla Naspi, l’indennità di disoccupazione. I contributi figurativi scattano nel momento in cui si percepisce il sussidio, e consentono al cittadino di continuare a maturare dei contributi utili al raggiungimento della pensione, nonostante l’interruzione delle sue prestazioni lavorative

Contributi figurativi, ecco i casi in cui diventa possibile maturarli

Lo stato concede ai contribuenti di maturare i contributi figurativi solo nei seguenti casi:

  • Licenziamento o interruzione dell’attività lavorativa che da diritto al lavoratore a percepire la Naspi
  • Svolgimento di servizio militare o civile
  • Assenza dal lavoro per malattia o infortunio
  • Congedo di maternità e congedo parentale
  • Assenza dal lavoro per assistenza ai figli fino a tre anni di età
  • Lavoratori in cassa integrazione
  • Assenza dal lavoro a causa di una trasferta per donare il sangue
  • Aspettativa non retribuita per poter svolgere cariche pubbliche e sindacali
  • Assenza dal lavoro per assistenza sanitaria per malattie gravi
  • Chiusura dell’attività commerciale del lavoratore

I contributi figurativi hanno dunque lo scopo di non lasciare il lavoratore, che per varie ragioni è costretto per un periodo ad assentarsi dal lavoro, con dei buchi contributivi nel suo percorso previdenziale. Ed evitare dunque, a causa di impedimenti lavorativi, di ritardare il raggiungimento della pensione di vecchiaia. 

È possibile ottenere i contributi figurativi anche nel caso in cui svolge un lavoro part time?

Ma è possibile ottenerli anche quando si svolge un lavoro part time? La risposta è sì, anche i lavoratori con regolare contratto part time possono avere diritto, a determinate condizioni, a maturare dei contributi figurativi. Si tratta oltretutto di una possibilità abbastanza recente concessa dallo stato italiano a questi lavoratori. Fino a qualche anno fa infatti, non era possibile per un lavoratore part time maturare dei contributi figurativi, se non attraverso i cosiddetti versamenti volontari o riscatti onerosi. 

Ad esempio, se prendiamo il caso di un lavoratore con un contratto di part time verticale, dunque chiamato a prestare la sua attività professionale non in modo continuativo, ma in determinati periodi dell’anno, questi aveva, fino a due anni fa, la possibilità di maturare i contributi figurativi nei periodi in cui non lavora, soltanto presentando richiesta all’Inps e versando volontariamente il corrispettivo che gli consentiva di colmare questi buchi contributivi. 

Una situazione che però è stata modificata dal decreto numero 178 del 2021. Qui viene in primo luogo stabilito come, per i contratti di lavoro part time a tempo parziale, i contributi previdenziali vengono riconosciuti per la durata dell’intero rapporto, e non per il tempo effettivo in cui il lavoratore ha prestato servizio

L’aggiornamento Inps del 18 Gennaio 2022

Il riconoscimento di questi contributi, vale però esclusivamente per il raggiungimento dei requisiti ordinari per l’assegno pensionistico. Inoltre, come ha chiarito la stessa Inps in un aggiornamento del 18 gennaio 2022 il numero delle settimane da assumere ai fini pensionistici si determina rapportando il totale della contribuzione annuale al minimale contributivo settimanale. Tutte le settimane nell’ambito della durata dello stesso saranno valutate per intero, ai fini dell’anzianità di diritto, a condizione che la retribuzione accreditata nel periodo annuale di riferimento sia almeno pari all’importo minimale di retribuzione previsto per l’anno considerato; in difetto, verrà riconosciuto un numero di contributi pari al rapporto fra l’imponibile retributivo annuo e il minimale settimanale pensionistico vigente nello stesso anno”

Contributi figurativi disoccupazione e malattia, non valgono per maturare l’anzianità contributiva

In precedenza, si faceva riferimento al fatto che il lavoratore può maturare i contributi figurativi anche nel momento in cui entra in stato di disoccupazione, maturando il diritto a percepire la Naspi. In questo caso però va fatta una specifica importante: coloro che percepiscono l ‘indennità di disoccupazione, si vedranno riconosciuti questi contributi soltanto per continuare a maturare e far aumentare l’importo dell’assegno pensionistico

Ma in questo caso, i contributi figurativi non potranno esser utilizzati per maturare anche l’anzianità di servizio. A confermare questo aspetto giuridico-previdenziale è arrivata oltretutto lo scorso anno un’importante sentenza della Cassazione, uscita il 18 Ottobre 2022. In questa, è stato stabilito come i contributi figurativi che si ottengono per chi va in malattia o disoccupazione, non possono far maturare prima i requisiti anagrafici per il diritto alla pensione. Questa possibilità viene concessa solo a coloro che svolgono un lavoro socialmente utile, a chi risulta titolare di un assegno di invalidità o titolare di una ditta commerciale in crisi, che ha appena chiuso i battenti.

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