Ci sono diversi agevolazioni invalidità al 75% che sono attive da diverso tempo. Tuttavia, c’è anche un’importante novità prevista per il 2023.
In base a quanto stabilito dall’ordinamento giuridico italiano ai soggetti affetti da una ridotta capacità lavorativa può essere riconosciuto un determinato grado di invalidità civile.
Il riconoscimento dell’invalidità civile avviene in seguito ad una visita medico legale, sostenuta da una commissione medica dell’ASL integrata da un medico dell’INPS.
In base alla percentuale di invalidità riconosciuta, il soggetto avrà la possibilità di accedere a determinate agevolazioni e benefici.
Agevolazioni invalidità 75%: come ottenerne il riconoscimento
Per ottenere il riconoscimento di un’invalidità al 75% è necessario seguire un iter ben preciso. Innanzitutto bisogna recarsi dal proprio medico di base perché venga emesso il certificato medico da inoltrare all’istituto previdenziale. In questo modo, il cittadino che ha fatto domanda d’invalidità sarà convocato a visita e verrà sottoposto ad un controllo medico eseguito dalla commissione dell’ASL territoriale integrata da un medico dell’Inps.
Successivamente, sarà redatto un verbale di invalidità. Nel documento sarà indicata la percentuale di invalidità riconosciuta al soggetto in questione.
Ricordiamo che l’invalidità civile, in base a quanto stabilito dall’ordinamento giuridico italiano, è riconosciuta ai cittadini in età compresa tra 18 e 67 anni. Inoltre, è necessario che il soggetto in questione abbia menomazioni infermità o condizioni patologiche che compromettono per almeno due terzi la sua capacità lavorativa.
In ogni caso, è doveroso ricordare che, la percentuale di invalidità civile è riconosciuta in maniera oggettiva, in base a delle specifiche tabelle ministeriali.
Scopriamo quali sono le agevolazioni concesse in presenza di un’invalidità pari o superiore al 75%.
Agevolazioni e benefici
I soggetti affetti da un’invalidità pari o superiore al 75%, hanno la il beneficiario di una maggiorazione dell’anzianità che corrisponde a due mesi per ogni anno di lavoro, per un massimo di cinque anni. In sostanza, gli invalidi civili a cui è riconosciuta almeno la suddetta percentuale di invalidità possono anticipare il ritiro dal lavoro di 60 mesi.
Inoltre, la medesima categoria di invalidi può iscriversi alle liste di collocamento mirato. Ci stiamo riferendo a degli elenchi, istituiti presso i centri dell’impiego, che raccolgono i nomi degli invalidi civili che le aziende possono assumere per rispettare la cosiddetta quota di riserva.
Per gli invalidi civili con percentuale superiore a 75% sono un’altra importanti agevolazioni. Ci stiamo riferendo ai permessi retribuiti e al congedo straordinario. In questo caso, l’agevolazione è riconosciuta in favore sia dei lavoratori dipendenti del settore pubblico che dei lavoratori dipendenti del settore privato. Grazie a questa agevolazione il dipendente ha la possibilità di assentarsi per un periodo massimo di due anni per l’intera durata della carriera.
Inoltre, a partire da una percentuale di invalidità superiore al 74% è possibile accedere ad una fornitura gratuita di protesi e ausili coerenti con la menomazione/invalidità del soggetto.
Infine, tra le agevolazioni disponibili c’è anche la cosiddetta APE sociale che permette di anticipare il ritiro dal lavoro usufruendo di uno scivolo pensionistico. Grazie a questa indennità il lavoratore ha la possibilità di ritirarsi dal lavoro a 63 anni dopo aver versato almeno 30 anni di contributi.
Novità 2023
Le agevolazioni e i benefici appena descritti sono validi da diversi anni. Tuttavia, c’è un importante novità 2023, che riguarda gli invalidi civili con aliquota pari o superiore al 75%. Questa categoria di invalidi ha la possibilità di accedere ad un assegno mensile di invalidità il cui importo è pari a 313,91 euro. La somma di denaro è erogata per tredici mensilità.
A partire da quest’anno, per poter beneficiare di questo contributo economico è necessario rispettare un limite reddituale più alto rispetto al 2022: 5.391,88 euro.