Canone RAI, si può essere esentati dal pagamento della tassa nel caso in cui il contribuente sia ricoverato in una RSA? Vediamo cosa prevede la normativa in merito.
Perché il canone RAI si posizione sempre nei sondaggi come una delle tasse più odiate dagli italiani? La risposta è molto semplice: si tratta di un tributo che, come in molti sanno, va pagato ogni anno per il solo fatto di risultare possessori di un apparecchio in grado di trasmettere le frequenze radio televisive. Il canone RAI si paga una volta l’anno e viene inoltre addebitato ad un singolo nucleo familiare, nel caso tutti i membri risultino domiciliati nello stesso luogo.
A partire dal 2016 inoltre, per volere del governo Renzi, il cui intento era quello di mettere fine all’evasione di questo tributo, il suo pagamento avviene direttamente sulla bolletta della luce. A determinate condizioni, si può però essere esentati dal pagamento di questo tributo. L’onere spetta in ogni caso al cittadino che, nel momento in cui soddisfa uno dei requisiti previsti per l’esonero. Se ad esempio non si è possessori di un apparecchio in grado di trasmettere le frequenze radio-televisive, è compito del contribuente inviare un’apposita comunicazione allo stato per informalo.
Sono poi esonerati dal canone RAI tutti i cittadini italiani che hanno un’età pari o superiore a 75 anni, e che hanno dichiarato un reddito inferiore agli 8mila euro l’anno. Sono esonerati dal saldo di questo tributo anche i funzionari diplomatici che risiedono in paesi stranieri e tutti i militari stranieri.
Anche le persone affette da disabilità e handicap, titolari di 104, sono tenute a pagare il canone RAI annualmente e non per loro in tal senso, non è mai stata prevista nessuna agevolazione. Esiste però un altro caso specifico in cui un contribuente può essere esonerato.
Se ad esempio un cittadino si ritrova ad essere ricoverato in una casa di riposo, non sarà tenuto a pagare l’imposta. In questo caso, per ottenere l’esenzione, è necessario che sia il cittadino ricoverato a informare lo stato italiano di questa situazione.
Il contribuente ricoverato in una RSA, è tenuto a inviare una Raccomandata senza Busta con avviso di ricevimento. La comunicazione va inviata all’Agenzia delle Entrate, e soltanto seguendo questa procedura si potrà evitare l’addebito in bolletta nel domicilio in cui si risiede.
Il ricoverato in una RSA dovrà seguire una specifica procedura per l’invio della dichiarazione. Dovrà alla casella “Dati del dichiarante” dichiarare la sua condizione di ricoverata in una casa di riposo, lasciando in bianco invece la sezione “In qualità di erede”. In seguito, dovrà mettere una X alle caselle del Quadro A sulla dichiarazione sostitutiva di non detenzione. E infine dovrà firmare il documento allegando una copia della sua carta di identità
La dichiarazione di non detenzione che si dovrà presentare per ottenere l’esenzione, avrà una validità annuale. Esistono però dei termini ben precisi entro cui inviarla. Tutti i cittadini che devono presentare richiesta per l’esenzione, sono tenuti infatti a inviare la dichiarazione di non detenzione a partire dal 1 Luglio dell’anno precedente, fino alla scadenza del 31 gennaio dell’anno di riferimento. Soltanto presentando la domanda entro questi termini, sarà possibile essere esonerati dal pagamento per l’intero anno. In alternativa, esiste un’altra finestra temporale per inviare la dichiarazione: dal 1 Febbraio dell’anno di riferimento per l’esenzione, fino al 31 Giugno del medesimo anno.
Chi presenta la richiesta in questa finestra temporale, sarà esonerato, se la dichiarazione viene accettata, per il secondo semestre dell’anno di riferimento.
La dichiarazione sostitutiva valida a fini dell’esenzione, può essere presentata in diversi modi:
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