Tutti i genitori che hanno un figlio affetto da una forma di handicap grave, hanno diritto ad accedere a delle agevolazioni di stato. Vediamo nel dettaglio cosa prevede la legge.
Tutte le persone affette da handicap grave, hanno diritto per legge, ad accedere a degli aiuti economici che possano aiutarli a vivere al meglio la loro difficile condizione nel quotidiano. Naturalmente, per ottenere queste agevolazioni, è fondamentale che la patologia grave di cui si soffre venga riconosciuta formalmente dall’ente pubblico preposto.
A differenza poi, di quanto accade per l’accertamento della disabilità, l’attestazione di un handicap grave, segue una via burocratica molto diversa. In primo luogo, per inviare la domanda, occorre che il medico di base certifichi la reale patologia del soggetto.
A questo punto, diventa possibile la richiesta all’Inps. Dopo averla convalidata una prima volta, il contribuente sarà a quel punto chiamato a sostenere una visita presso la Commissione Medica dell’ASL più vicina. Questa avrà il compito poi di redigere un verbale in cui si accerta, in caso di riscontro positivo durante il controllo medico, la condizione di handicap del richiedente, servirà un’ultima convalida da parte del Medico Legale dell’Inps. Nel momento in cui la domanda viene inoltrata e ricevuta dall’Istituto di Previdenza Sociale, questi ha fino a 90 giorni per pronunciarsi sulla legittimità della richiesta.
Se trascorso questo arco temporale, l’Inps non ha ancora risposto al cittadino, a quel punto questi ha diritto ad ottenere un certificato provvisorio. Tramite questo gli verrà concesso di accedere a tutte le agevolazioni previste per la sua condizione. Anche se in questo caso naturalmente, la domanda verrà accettata solo in modo temporaneo, per essere approvata in modo definitivo soltanto nel momento in cui ci sarà la convocazione da parte della Commissione Medica ASL per effettuare visita e verbale di accertamento.
C’è poi una precisazione molto importante da fare sull’accertamento di questa patologia, che in questi anni ha generato una certa confusione tra i cittadini. L’accertamento dell’invalidità civile non ha nulla a che fare con quello riguardante l’handicap. E questo significa che un cittadino a cui è stato riconosciuto il 100 per cento di invalidità civile, non rientra in automatico come handicap grave nell’accertamento. Nel momento in cui la condizione di handicap grave viene riconosciuta, sono tanti i benefici e le agevolazioni che lo stato italiano riconosce al richiedente.
Ad esempio si ha diritto a poter presentare richiesta per lavorare part time. Questa è una disposizione introdotta con la legge 104, e riguarda i lavoratori e lavoratrici che hanno un figlio convivente con meno di 13 anni di età, o in una riconosciuta situazione di handicap. Ai genitori viene riconosciuto il diritto di poter trasformare il loro contratto di lavoro in part time, senza che l’azienda possa opporsi. C’è anche la possibilità per i genitori di figli con handicap, di poter aumentare i giorni messi a disposizione dal congedo parentale facoltativo. Ci si potrà astenere dal lavoro fino ad un massimo di undici mesi. Il congedo oltretutto può anche essere utilizzato su base oraria e non giornaliera.
Nel caso di un figlio affetto da una forma di handicap grave, i genitori hanno anche a disposizione due ore di permesso al giorno di congedo straordinario, a patto che siano utilizzati per la cura del figlio handicap. Queste ore di permesso vengono regolarmente retribuite, e sono anche coperte dalla contribuzione figurativa, aiutando dunque il contribuente a continuare a cumulare i requisiti richiesti per la pensione di vecchiaia.
È anche possibile per i genitori di un figlio affetto da handicap grave, poter richiedere di essere esentati dal svolgere delle professioni notturne. Questo beneficio però spetta soltanto ad alcune condizioni, È destinato alle madri che hanno un figlio a carico che hanno di tre anni di età, nel caso di unico genitore affidatario con figli a carico di età inferiore a tredici anni. E a tutti i familiari e caregivers con a carico un soggetto disabile o affetto da handicap.
In questo caso, non viene tenuta in considerazione la gravità della patologia, per poter presentare richiesta di esonero dal lavoro notturno. I genitori e caregivers di chi soffre di queste patologie altamente invalidanti, hanno anche diritto ad avere priorità per quanto riguarda la scelta della sede di lavoro o di un possibile trasferimento aziendale. La legge stabilisce in questi casi che i caregivers non possono in primo luogo essere trasferiti senza il loro consenso.
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