Modello 730, ci sono alcune modifiche e nuovi obblighi per i contribuenti rispetto allo scorso anno. Vediamo insieme cosa cambia, e a quali modifiche fare attenzione per l’anno 2023.
Tutti i lavoratori dipendenti e i pensionati, sono obbligati ogni anno a presentare la loro dichiarazione dei redditi tramite il modello 730.
Lo scopo è quello di comunicare, in una dichiarazione, il reddito che il cittadino ha maturato nell’anno precedente. Le variazioni reddituali sono infatti fondamentali non solo al fine di definire la tassazione a cui si è soggetti, ma anche ai fini dei requisiti previsti per ottenere bonus e agevolazioni, la cui entità si basa quasi sempre sulla condizione reddituale del richiedente.
Uno strumento che consente ai cittadini di non dover effettuare alcun calcolo sul loro reddito, al fine di ottenere delle agevolazioni fiscali, come invece accadeva in passato. Il modello 730 deve essere inviato entro la prima metà del mese di Giugno, anche se un’ulteriore dilazione viene concessa fino al termine ultimo del 30 settembre dell’anno di riferimento.
Modello 730, ecco in che mese inizieranno ad arrivare i rimborsi quest’anno
E nel momento in cui il modello 730 viene accettato dall’Agenzia delle Entrate, senza che l’ente erariale rilevi errori nella compilazione, il rimborso per bonus e detrazioni d’imposta avverrà invece nel mese di Luglio.
Se invece, dalla presentazione del modello 730 si ricava che è il contribuente ad aver pagato meno di quanto dovuto, dovrà dal mese di Luglio versare le quote aggiuntive mancanti dal calcolo. Nel caso in cui si tratta di un assegno pensionistico, la decurtazione avverrà invece a partire dal mese di Agosto. Allo scopo di facilitare il più possibile la vita dei cittadini, l’Agenzia delle Entrate ha inoltre reso disponibile come ogni anno il modello 730 precompilato sul proprio sito istituzionale.
Come cambiano le aliquote nel nuovo modello 730 per l’anno in corso
Vediamo adesso quali sono state le modifiche introdotte dal governo sul nuovo modello 730 per l’anno 2023. In primo luogo sono stati modificati gli scaglioni e le aliquote per l’anno in corso.
- I redditi fino a 15mila euro annuali, vengono tassati al 23 per cento
- I redditi compresi tra 15 mila euro e 28 mila euro annui, sono invece tassati con un’aliquota fissata al 25 per cento
- I redditi compresi tra i 28 mila euro e i 50 mila euro annuali, sono tassati al 35 per cento
- Tutti i redditi di quota pari o superiore alla cifra di 50 mila euro, vengono tassati con un’aliquota al 43 per cento
Modello 730, ecco cosa va dichiarato sui redditi assimilabili al lavoro
Cambiano anche alcune situazioni legate a redditi che vengono assimilati al lavoro primario svolto. Sono state infatti introdotte alcune modifiche a cui i contribuenti devono fare attenzione. Ecco cosa va indicato nella nuova dichiarazione dei redditi
- Eventuali assegni periodici che vengono percepiti dal coniuge non dichiarante. Tra la tipologia di assegni che vanno obbligatoriamente indicati, sono compresi anche quelli stabiliti da un giudice a titolo di importo per spese condominiali o affitti di unità immobiliari, che vengono percepiti con cadenza periodica. Sono invece esclusi e non vanno indicati, eventuali redditi che riguardano la quota per il mantenimento dei figli in caso di separazione.
- Assegni periodici che non il frutto di capitale o di lavoro professionale svolto. come ad esempio gli assegni testamentari o alimentari
- Compensi destinati a indennità da saldare con enti pubblici per aver svolto pubbliche funzioni, come ad esempio componente della commissione elettorale
- Eventuali rendite vitalizie e rendite a tempo determinato che si caratterizzano per essere a titolo oneroso
- Compensi derivanti da attività di libero professionista intramurario svolto da personale dipendente del Sistema Sanitario Nazionale
- Compensi destinati a giudici tributari, esperti tributaristi ed assegni vitalizi percepiti per aver svolto una carica pubblica