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Lifestyle

Demenza, può essere individuata con dieci anni d’anticipo: occhio a questi sintomi

Published by
Floriana Vitiello

Un’importante ricerca ha dimostrato che la demenza senile può manifestarsi con ampio anticipo. Attenzione a questi sintomi.

Una ricerca ha individuato i primi segnali inviati dal corpo che potrebbero essere i sintomi precoci della demenza. Si tratta di un sintomo che si manifesta durante il sonno, in particolare, durante la fase REM.

Nursenews

La demenza a corpi di Lewy è uno dei tipi di demenza più comuni al mondo. Essa comprende due tipi di demenza quella dei corpi di Lewy e quella del morbo di Parkinson. Si tratta della terza demenza in ordine di frequenza e rappresenta anch’essa un deterioramento cognitivo globale, cronico e irreversibile. Generalmente questa patologia fa il suo esordio dopo i 60 anni di età.

Questo tipo di demenza si manifesta anche nei pazienti affetti da Parkinson, nel 40% dei casi. Tuttavia, per questa tipologia di pazienti la manifestazione si verifica dopo i 70 anni o comunque dopo 10-15 anni dalla diagnosi di morbo di Parkinson.

In entrambi i casi, la demenza con corpi di Lewy ha un decorso progressivo con prognosi infausta.

Un recente studio ha individuato alcuni sintomi che possono anticipare la diagnosi anche di dieci anni. In tal caso, è necessario fare attenzione ad alcune manifestazioni che si possono verificare durante la fase REM del sonno.

Demenza: i disturbi del sonno possono anticipare la diagnosi

La demenza a corpi di Lewy si verifica perché all’interno dei suddetti corpi si accumula una proteina anomala. Tale accumulo può compromettere la memoria e lo sviluppo muscolare del cervello. Trattandosi di una patologia progressiva, durante le primissime fasi non comporta alcun sintomo o manifestazione.

Tuttavia, dei recenti studi hanno individuato una correlazione tra alcuni disturbi del sonno e la comparsa, a distanza di dieci anni, dei primi sintomi di demenza a corpi di Lewy.

Generalmente i sintomi di questo tipo di demenza sono allucinazioni, confusione, deterioramento cognitivo e movimenti lenti. Il soggetto, dunque, ha difficoltà a svolgere le attività di vita quotidiana.

Purtroppo, ad oggi, non esistono ancora delle vere e proprie cure che possono bloccare completamente l’effetto della patologia. Tuttavia, esistono delle medicine che possono rallentarne il decorso.

Per questo motivo, si è cercato di capire se è possibile individuare la predisposizione alla demenza a corpi di Lewi con largo anticipo. In questo modo, si potrebbe intervenire prima ancora che la malattia faccia la sua comparsa.

Recenti studi hanno individuato una correlazione con alcuni disturbi del sonno REM e la LBD.

Disturbo del sonno REM: un sintomo da non sottovalutare

Secondo i ricercatori coloro che hanno una maggiore possibilità di sviluppare la demenza a corpi di Lewy hanno una caratteristica particolare: recitano i loro sogni mentre dormono.

Come ben sappiamo il sonno è caratterizzato da diverse fasi: sono leggero, sonno profondo e fase REM.

La fase REM è quella durante la quale il soggetto sogna. Si tratta di una fase fondamentale del sonno che permette di preservare la salute cerebrale.

Sono stati condotti molti studi sulla qualità del sonno ed è emerso che una buona fase REM migliora la memoria e le funzioni cognitive, inoltre favorisce la mentalità emotiva e la creatività.

Si parla, invece, di disturbo del sonno REM Quando il soggetto fa dei sogni particolarmente vividi e realistici. In tal caso, si può assistere a scatti e movimenti degli arti.

Il disturbo della fase REM è graduale e può intensificarsi nel corso degli anni. Spesso è stato collegato ad alcune condizioni neurologiche degenerative, come il Parkinson o l’atrofia multi sistemica.

Per migliorare la fase REM del sonno che, come abbiamo visto è fondamentale per la salute cerebrale, è necessario adottare alcune accortezze:

  • Eliminare qualsiasi fonte di luce e regolare il ritmo circadiano;
  • Svolgere regolare attività fisica;
  • Ridurre e eliminare il consumo di fumo e alcol;
  • Evitare l’assunzione di caffeina nelle ore serali.

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