I Buoni fruttiferi postali possono essere utilizzati a determinate condizioni, anche per ottenere rendimenti interessanti. Vediamo ad esempio quanto si può ottenere investendo un capitale di 100 mila euro nel lungo termine.
Più gli anni passano, più i buoni fruttiferi postali diventano lo strumento privilegiato di tutti i risparmiatori italiani interessati ad accantonare i loro risparmi senza troppi rischi, anche a discapito di rendimenti poco elevati. D’altronde, parliamo di titoli obbligazionari coperti da garanzia statale, in grado di garantire alcuni vantaggi che i titoli bancari non sono in grado di sostenere.
Ad esempio, non sono previsti costi di gestione e sottoscrizione al momento dell’acquisto, così come viene fin dall’inizio prevista la possibilità di poter riavere indietro in qualunque momento il capitale versato. I sottoscrittori hanno anche la possibilità di scegliere se acquistare questo titolo di stato nella sua versione cartacea o telematica. Ma come funziona un buono fruttifero postale? È perché tanti risparmiatori trovano questo prodotto finanziario così conveniente?
In primo luogo, a differenza di tanti altri prodotti del mercato finanziario, non servono grandi competenze per investire in BFP.
Questo strumento consente infatti di investire un capitale in modo molto semplice e lineare, tramite un contratto che stabilisce un rimborso netto alla scadenza del titolo, a cui va aggiunta la quota degli interessi maturati. Nonostante il loro scopo rimane infatti quello di tutelare il risparmio tramite la garanzia di stato, vengono comunque maturati degli interessi nel tempo sul capitale investito.
La modalità e l’entità con cui questi interessi vengono maturati, erogati e distribuiti, varia a secondo del buono fruttifero postale acquistato e la durata complessiva dell’investimento. Certo, si tratta di rendimenti molto poco elevati, rispetto a quelli che è in grado di offrire il mercato finanziario. C’è però anche da dire che a determinate condizioni, quando si ha ad esempio una quota di capitale importante da investire nel lungo termine, anche i BFP possono comunque produrre rendimenti inaspettati.
Di norma, dopo la sottoscrizione, il contribuente ha la possibilità di ritirare la somma che ha investito in qualunque momento. La cifra minima per acquistare un buono postale è di 50 euro, dopodiché, si può continuare a incrementare l’acquisto a multipli di 50. La durata massima di un titolo di stato di questo tipo è di venti anni. Mentre invece, il periodo minimo di sottoscrizione è fissato a quattro anni. I BFP godono inoltre di una tassazione agevolata, rispetto al mercato finanziario privato, per quanto riguarda la tassazione effettiva sugli interessi maturati. Questa infatti viene fissata al 12,50 per cento e sostituisce l’aliquota ordinaria al 26 per cento che si paga solitamente sulla rendita finanziaria.
Naturalmente, per ottenere dei rendimenti soddisfacenti rispetto alla cifra investita, si dovrà aspettare la scadenza del buono, e non ritirare prima il capitale versato. Anche perché alcuni buoni fruttiferi postali, prevedono anche la possibilità di non corrispondere gli interessi maturati, se la somma viene ritirata prima della scadenza.
Facciamo un esempio che può metterci di comprendere fino a che punto investire una somma considerevole del lungo termine in un BFP, può portarci a maturare degli interessi rilevanti in aggiunta al capitale investito.
Poniamo il caso che io voglia investire 100 mila euro in un BFP, in un periodo di lungo termine. Per farlo abbiamo utilizzato il simulatore BFP messo a disposizione da Poste Italiane. Qui di seguito i risultati forniti inserendo le cifre che abbiamo citato sopra.
Per chi ha 100 mila euro da spendere nel lungo termine, una soluzione può essere il buono postale 4×4. La sua durata massima è pari a sedici anni. Gli interessi vengono riconosciuti al termine del primo quadriennio di sottoscrizione, e maturati ogni quattro anni a partire da quel momento. Il rendimento alla fine del contratto, è molto interessante. Alla scadenza, il valore di rimborso entro sarà infatti di 152.911 euro. E questo significa un guadagno netto di oltre 50mila euro sulla cifra investita.
Si può anche acquistare un Buono 3×4, la cui durata temporale è di 12 anni.. In questo caso gli interessi saranno riconosciuti ogni tre anni, ma soltanto al termine dei primi tre anni dalla sottoscrizione del contratto. In questo caso, il valore di rimborso netto a scadenza sarà di 130,177 euro.
O in ultimo, si può optare per la sottoscrizione di un Buono Ordinario. È uno dei titoli con la durata temporale più lunga, fissata a 20 anni. La sua particolarità, è che in questo gli interessi iniziano ad essere maturati già dopo due mesi dalla firma del contratto. Il valore di rimborso netto a scadenza è di 155.850 mila euro. E dunque, si tratta del BFP che in relazione alla cifra investita, fornisce i rendimenti più alti. Anche se la differenza con il Buono 4×4, che ha quattro in meno di durata, è di qualche migliaia di euro.
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