SPID è la forma di identità digitale più utilizzata in Italia. Con oltre 35 milioni di utenti, permette a moltissimi cittadini di accedere a vari servizi.
La digitalizzazione della pubblica amministrazione, che ha accelerato soprattutto durante la pandemia da Covid-19, ha cambiato il modo in cui gli italiani si approcciano ai servizi statali.
Piccoli gesti che prima richiedevano viaggi in uffici e sportelli, si possono ora compiere online, dal proprio computer o cellulare. Ottenere SPID è semplice: in alcuni casi basta la Carta Nazionale dei Servizi, meglio conosciuta come tessera sanitaria. Il governo sembra però orientato ad abolire lo SPID, come più volte dichiarato da alcuni membri dell’esecutivo stesso, in favore dell’utilizzo della Carta d’Identità elettronica.
La forma di identità digitale più utilizzata in Italia è SPID. Si tratta di un servizio dello Stato che permette di verificare, tramite password e verifica in due passaggi, la propria identità per utilizzare i portali della pubblica amministrazione e molti altri servizi.
SPID necessita, per questa autenticazione, di un provider. I più diffusi sono Poste Italiane e Aruba, ma ne esistono una decina. Queste aziende private forniscono gratuitamente proprio il sistema di autenticazione di cui SPID ha bisogno per funzionare. Hanno ottenuto questa concessione con dei contratti che però stano per scadere e che il governo non sembra voler rinnovare.
Il governo Meloni sembra preferire a SPID la Carta d’Identità Elettronica, o CIE. Si tratta di un sistema che si basa su un chip inserito nelle nuove carte d’identità e che permette il riconoscimento delle stesse anche come identità digitali. Il problema di questo sistema è che richiede un lettore che riconosca il chip. Buona parte dei cellulari di ultima generazione sono in possesso di questo lettore incorporato, ed è sufficiente appoggiare la CIE per accedere.
Non vale lo stesso invece per i computer, che necessitano di hardware esterno per utilizzare la CIE. Per questa ragione SPID è molto più diffuso rispetto a CIE come identità digitale, e più semplice da usare in caso si debba accedere a siti istituzionali dal proprio computer.
Ottenere SPID è relativamente semplice, specialmente se si procede tramite i siti web dei provider. L’operazione diventa quasi automatica se si possiede un lettore che permetta di utilizzare sul proprio computer la tessera sanitaria o Carta Nazionale dei Servizi. Prima dell’introduzione di SPID e CIE, la CNS era uno dei pochissimi metodi per apporre firme digitali e utilizzare la propria identità sui servizi telematici dello stato.
Una volta collegato il lettore al proprio PC ed inserita la CNS, si procede all’accesso sul sito del provider. Per Poste Italiane l’operazione è quai automatica. Scegliendo l’opzione CNS, i campi richiesti si completeranno da soli, inoltrando la richiesta di identità digitale SPID.
Per Aruba il procedimento richiede invece alcuni passaggi. Il provider utilizza infatti il lettore di CNS soltanto nell’ultima parte del processo, per il riconoscimento finale. I campi necessari ad ottenere SPD, da completare con i dati anagrafici, dovranno essere inseriti manualmente dall’utente. Soltanto una volta ricevuta la mail di conferma dell’indirizzo ufficiale e verificata la validità dello stesso, sarà possibile inserire la CNS nel lettore e confermare la propria identità.
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