Conto corrente: si può aprire senza busta paga? Ecco tutto ciò che c’è da sapere

Conto corrente: si può aprire senza busta paga? Ecco tutto ciò che c’è da sapere: dai requisiti ai limiti, dai vantaggi fino alla procedura di apertura del conto. 

Con l’inflazione e il caro vita che continuano a crescere, per le famiglie italiane sta diventando sempre più difficile risparmiare qualcosa. Sono tanti i nuclei famigliari che, nell’ultimo periodo, sono stati costretti (tra crisi energetica da un lato, e scossone post-pandemia che ancora ci portiamo dietro ) a mettere mano ai loro risparmi. 

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Inoltre, con l’inflazione che avanza, molti italiani stanno dunque valutando se aprire o meno un conto deposito per conservare il proprio denaro. Del resto sono diversi i vantaggi che offre rispetto al conto corrente, eppure non è sempre la scelta migliore da fare. Senza contare che stanno tornando ad aumentare gli interessi maturati sul conto corrente. Ma, proprio a proposito di conto corrente, come si apre? La busta paga è davvero necessaria? E chi è che ha diritto al conto base gratuito? Cerchiamo di far luce insieme.

Conto corrente: cos’è e a chi può essere intestato

Se un tempo il conto in banca era visto come un “lusso” per persone benestanti, oggi è difficile un po’ per tutti farne a meno. Si tratta infatti di un contratto bancario che consente al cliente di gestire il denaro depositato presso l’istituto di credito, e di usufruire di diversi vantaggi. Anzitutto, già solo per il fatto di depositare tutte o parte delle proprie entrate, permette di gestire più facilmente le proprie finanze personali; poi, grazie all’homebanking, è ormai possibile effettuare le diverse operazione bancarie (come bonifici e F24) online, da casa propria, senza doversi recare fisicamente in banca. E ancora, permette di avere accesso a servizi finanziari quali prestiti e carte di credito, di ottenere l’accredito dello stipendio, di avere maggiore sicurezza rispetto ai contanti.

Uno strumento importantissimo, dunque. Ma può essere anche intestato a più persone? Certo. E proprio in tal caso di parla di conto cointestato. Nello specifico, esistono i conti correnti cointestati a firme disgiunte, dove ciascun intestatario può gestire autonomamente i soldi sul conto senza chiedere il permesso all’altro titolare, e quelli a firme congiunte, dove sono necessari il permesso e la  presenza dell’altro titolare per poter effettuare ogni tipo di operazione.

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Aprirlo, poi, è semplicissimo. Basta recarsi in banca, ricordarsi di portare con sé i propri documenti di riconoscimento (carta d’identità e codice fiscale), scegliere la formula più adatta alle proprie esigenze e sottoscrivere i moduli relativi. Inoltre, molti istituti di credito permettono ad oggi di aprire un conto anche online, direttamente da casa. In questo caso, però, sarà necessario effettuare delle operazioni di riconoscimento indicate dallo stesso portale.

Si può aprire senza la busta paga?

Ma è possibile aprire un conto corrente anche se non si dispone di una busta paga? Ovvero, chi non percepisce uno stipendio può lo stesso aprire un conto? La risposta è anche in questo caso positiva. Il conto corrente si può infatti aprire anche senza avere una busta paga, dato che avere uno stipendio fisso non rappresenta un requisito. Inoltre, non è nemmeno necessario fornire garanzie all’istituto di credito, così come non è obbligatorio di versare immediatamente del denaro sul conto appena aperto (sebbene sia consigliabile).

Inoltre, la legge prevede anche un conto corrente gratuito per le persone meno abbienti (si tratta del conto corrente base). Nello specifico, ad usufruire di questo sostegno sono i contribuenti che hanno un Isee fino a 11.600 euro (da comunicare ogni anno tramite autocertificazione). Anche in questo caso è possibile cointestarlo, ma solo con i componenti del nucleo famigliare. Tutti, quindi, possono aprire un conto correte, dai dipendenti, ai lavoratori autonomi, dai disoccupati ai pensionati. Avere una busta paga permette solo di sfruttare uno dei vantaggi del conto, ovvero quello di usufruire dell’accredito dello stipendio. Inoltre, proprio a chi riceve tale accredito, spesso alcuni istituti concedono uno sconto sul canone mensile. Un incentivo, questo, che consente alla banca di avere una sicurezza in più: ovvero che il conto difficilmente andrà in rosso.

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