Multato quasi il 40% dei benzinai durante i controlli da parte della Guardia di Finanza. Le associazioni di consumatori chiedono sanzioni più severe.
Il governo, negli incontri con le associazioni dei gestori delle pompe di benzina, sembra però voler andare in direzione opposta, promettendo di abbassare gli importi delle sanzioni, che col decreto Carburanti possono arrivare fino a 6 mila euro di multa.
In un solo mese quasi mille le violazioni rilevate dalla Guardia di Finanza per la mancata esposizione dei prezzi o per la segnalazione di prezzi differenti da quelli realmente praticati. O ancora, per non aver mai comunicati i prezzi al ministero delle imprese come invece sarebbe obbligatorio fare.
Rischiano di tornare al centro delle polemiche i prezzi dei carburanti e i benzinai dopo che le Fiamme Gialle a inizio 2023 hanno eseguio 2.500 controlli in tutta la Penisola arrivando ad accertare quasi mille violazioni (989 per la precisione) e proprio sugli aspetti che il nuovo decreto Carburanti vuole tenere sotto controllo: la scarsa trasparenza dei prezzi.
I dati dei controlli delle Fiamme Gialle
I dati su accertamenti e violazioni provengono dal colonnello della Guardia di finanza, Alberto Nastasia, che li ha esposti nel corso di un’audizione in commissione Attività produttive alla Camera dove è in esame il decreto Carburanti.
«Nel solo mese di gennaio 2023 – ha comunicato il colonnello Nastasia – sono stati eseguiti 2.518 interventi, con la contestazione di 989 violazioni, di cui 341 per mancata esposizione o difformità dei prezzi praticati rispetto a quelli indicati e 648 per omessa comunicazione al ministero». L’intensificazione dei controlli è «ancora in corso», ha spiegato Nastasia, ed è diretta «nei confronti di soggetti inottemperanti all’obbligo di comunicazione al Mimit della variazione dei prezzi praticati a partire dal primo gennaio 2023, inadempienti cronici, ossia che non provvedono sistematicamente agli obblighi in rassegna o che, infine, hanno comunicato prezzi significativamente superiori rispetto al valore medio di riferimento».
I controlli effettuati nel 2022
Nel corso del 2022, ha aggiunto il colonnello, le Fiamme Gialle hanno effettuato 2.514 interventi dello stesso genere che hanno portato a rivelare 1.084 violazioni a seguito della quali sono state deferite alla competente autorità giudiziaria 566 persone, 15 delle quali arrestate. Mentre l’accisa evasa è stata quantificata in oltre 450 milioni di euro.
Per questo motivo le associazioni di consumatori chiedono più trasparenza e sanzioni maggiori nei confronti dei gestori che si comportano scorrettamente. Attualmente le sanzioni previste dal decreto arrivano a 6 mila euro. Tuttavia nei vari incontri avvenuti tra il ministro delle Imprese Adolfo Urso e le associazioni di categoria (Fegica, Figisc e Faib) si è promessa una riduzione dell’importo delle sanzioni nel corso dell’iter parlamentare. Ma l’Unione dei consumatori boccia questa ipotesi e chiede di inasprire le sanzioni. «Il fatto che il 39,3% dei benzinai sia stato multato, nonostante a gennaio fossero sotto osservazione, attesta l’ampia diffusione delle irregolarità. Ecco perché rasenta il ridicolo che ora il Governo, invece di triplicarle, abbassi le multe per chi non comunica i prezzi al ministero o li espone difformi».