Avete ricevuto una bolletta troppo cara? Potete chiedere un indennizzo se il vostro fornitore rientra in questi casi.
L’Antitrust ha avviato una serie di istruttorie contro alcune aziende di energia per rincari ingiustificati in bolletta. I provvedimenti hanno raggiunto Enel, Eni, Hera, A2A, Edison, Acea, Engie, Iren, Iberdrola, E.ON e Dolomiti dopo la segnalazione da parte dell’Unione Nazionale Consumatori che aveva sollevato dubbi sulla legittimità degli aumenti che non trovavano riscontro nel mercato dell’energia.
Per questo motivo i consumatori che si riforniscono da queste aziende, sia per quanto riguarda la luce che il gas, possono fare ricorso contro i fornitori per chiedere un rimborso o degli sconti sulle successive bollette che arriveranno nei prossimi mesi, ma solo nel caso in cui i clienti abbiano stipulato un contratto che non dipenda dai prezzi variabili del mercato.
In caso contrario, in base all’articolo 3 del Dl Aiuti bis, viene sospesa fino al 30 aprile 2023 “l’efficacia di ogni eventuale clausola contrattuale che consente all’impresa fornitrice di energia elettrica e gas naturale di modificare unilateralmente le condizioni generali di contratto relative alla definizione del prezzo“ come si legge in una nota diffusa dall’Antitrust, impendendo “sia la comunicazione relativa all’aggiornamento delle condizioni economiche, sia quella relativa all’integrazione delle condizioni economiche a seguito della asserita scadenza dei contratti in essere“.
In base a questo le aziende hanno cinque giorni dalla comunicazione per sospendere in via provvisoria “ogni attività diretta a comunicare e ad applicare la variazione o il rinnovo delle condizioni economiche dei contratti in scadenza, confermando, fino al 30 aprile 2023, le condizioni di fornitura precedentemente applicate, comunicando individualmente ai consumatori interessati dalle predette comunicazioni, e con la medesima forma, l’applicazione delle precedenti condizioni di fornitura, ovvero, nel caso in cui i termini di perfezionamento delle nuove comunicazioni non siano ancora scaduti, l’inefficacia delle modifiche proposte“. Inoltre devono comunicare “individualmente e con la medesima forma ai consumatori che hanno esercitato il diritto di recesso a seguito della comunicazione delle nuove condizioni economiche inviata prima del 10 agosto o di rinnovo delle condizioni economiche inviata successivamente a tale data, la possibilità di ritornare in fornitura alle precedenti condizioni economiche”.
Difficile però che le aziende abbiamo tanta attenzione verso i consumatori, anche perché è nelle loro possibilità di fare ricorso e chiedere la sospensione del provvedimento. Si consiglia quindi di chiedere una nuova applicazione del prezzo in base alle nuove condizioni economiche del mercato e, in casi estremi, di chiedere la recessione del servizio cambiando fornitore in attesa di capire le novità in merito.
Come inoltrare il reclamo
Per chiedere alle aziende la rettifica del costo della bolletta ed eventuale reclamo, è possibile ovviamente rivolgersi a un esperto. In caso non ne siate dotati potete inviare una mail via pec nella quale indicare i dati del cliente (nome e cognome, indirizzo e codice identificativo del servizio), il codice cliente, il codice identificativo del punto fisico di consegna dell’energia elettrica (POD) o del gas naturale (PDR), che si trovano indicati sulle bollette. In questo caso il fornitore dovrà rispondere entro 30 giorni, se non lo fa l’indennizzo è quantificabile in questo modo: 25 € se la risposta arriva entro 80 giorni; 50 € se arriva tra gli 80 e i 120 giorni; 75 € se arriva dopo più di 120 giorni.