Come chiedere risarcimento danni se il Caf sbaglia il tuo ISEE

Se il Caf dovesse compilare l’Isee in modo errato, il contribuente può chiedere di essere risarcito sia per il danno subìto sia per la multa che ne consegue. Ecco i casi in cui si può fare richiesta di risarcimento. 

Se il Caf dovesse commettere un errore nella compilazione Isee, è possibile chiedere un risarcimento del danno? In determinati casistiche sì, è possibile. Prima, tuttavia, è essenziale appurare che l’errore sia dovuto a una reale disattenzione del Caf e non a un proprio errore nel dare i documenti corretti. Ma che cos’è esattamente l’Isee e perché è tanto importante?

Isee calcolo
Calcolo Isee.nursenews.it

Ebbene, l’Isee è un modello che mostra la situazione economica di un nucleo familiare e di solito si usa per accedere a delle agevolazioni fornite dallo Stato. Nel caso in cui vi siano errori formali da parte del Caf, si andrebbe a subire un danno dal punto di vista economico perché non si potrebbe accedere a prestazioni assistenziali oppure agevolazioni. Oltretutto, si potrebbe essere multati per dichiarazione infedele.

Isee con errori: che cosa dice la legge

In base alla legge, il Caf è responsabile di eventuali errori che creino danno ai propri utenti, ossia di chi si affida alla consulenza di operatori esperti per la compilazione di moduli, dichiarazioni o assistenza fiscale. Nel caso in cui si verifichino errori formali, il Caf deve non solo pagare eventuali multe che il contribuente subisce, ma pure risarcirlo del danno provocato. Questo perché i Caf hanno autorizzazione a operare dall’Agenzia delle Entrate, ma sono anche sottoposti a controllo dalla suddetta agenzia, e quindi in caso di errori ripetuti possono anche subire la revoca di tale autorizzazione.

C’è però una puntualizzazione da fare, ossia che per l’esattezza dei dati dichiarati l’unico responsabile è chi firma l’Isee, ossia il dichiarante. Ergo se l’Isee contiene info incomplete, a rispondere dell’errore sarà il contribuente e in questo caso il Caf non c’entra nulla. È importante che il contribuente verifichi tutti i dati immessi nella DSU, dichiarazione sostitutiva unica presentata a fini modello ISEE. Ergo, dato che la responsabilità è del dichiarante, egli è tenuto a dichiarare almeno l’esattezza dei documenti preparati dal Caf.

Nonostante si sia attenti, può comunque accadere che al contribuente si addebitino multe per errori formali nell’Isee o che si rifiutino prestazioni assistenziali. In caso di errori formali del modello Isee da parte dell’operatore Caf, se l’operatore si rende conto dell’errore, dopo aver mandato l’Isee, dovrà chiedere la rettifica dei dati. Dovrà anche mandare una comunicazione alla sede centrale Caf con delega cliente per accedere alla banca dati Isee Inps e fotocopia di un documento di identità.

Nel caso in cui il Caf commetta errori formali che causino un danno economico al dichiarante, quest’ultimo può chiedere di essere risarcito tramite una pratica detta di messa in mora. Il cliente, per fare questa operazione dovrà mandare al Caf una raccomandata A/R o una PEC in cui dia ordine al centro assistenza fiscale di correggere gli errori, se si può, oppure di risarcire i danni a causa dell’errore nel compilare l’Isee.

Nella lettera da inviare, bisogna indicare l’errore commesso e descrivere il non adempimento di compiti e responsabilità dell’operatore coinvolto; spiegare quali errori devono essere corretti e/o chiedere che il danno sia risarcito; scrivere i termini per adempiere alla richiesta; annunciare che si procederà per vie legali se ci sarà ulteriore inadempienza. Prima di procedere con la richiesta di risarcimento, ricordare di assicurarsi di non aver fornito dati incompleti o errati al Caf. Va dunque un approfondito accertamento, in quanto l’errore potrebbe anche essere una disattenzione o dimenticanza proprio del dichiarante, per cui è importante prestare massima attenzione.

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