Consumare di meno per pagare di meno: sembra questa adesso la filosofia del governo per la nuova fase della crisi energetica.
Per l’esecutivo guidato da Giorgia Meloni la fase più dura dell’emergenza sembra essere alle spalle. Da qui la necessità di interventi più mirati e che stimolino al tempo stesso i risparmi energetici.
Il ministro dell’Economia Giancarlo Giorgetti lo ha annunciato intervenendo a Telefisco (il convegno annuale del Sole 24 Ore): sugli aiuti contro il caro bollette il governo intende cambiare passo. La nuova filosofia può essere sintetizzata così: chi meno consuma paga anche di meno.
In questa direzione sembra intenzionato ad andare l’esecutivo, che sempre per bocca del titolare del Mef ha annunciato l’intenzione di prorogare anche ad aprile gli aiuti in bolletta. Il governo targato Meloni ha in mente un bonus per i cittadini che, innescando circuiti virtuosi all’insegna del risparmio, tagliano sui consumi di luce e gas. A questo bonus andrebbero ad aggiungersi anche dei prezzi calmierati.
Aiuti sì, ma per chi risparmia di più
In linea di massima l’idea, come ha fatto trapelare Giorgetti, è quella di una proroga degli aiuti contro il caro energia a beneficio di famiglie e imprese, ma in forma nuova. Per il governo infatti stiamo per entrare in una nuova fase che richiede di apportare delle modifiche. La graduale discesa dei prezzi di luce e gas ha convinto l’esecutivo che l’inflazione abbia toccato il suo picco massimo e che la fase dell’emergenza stia per “finire”.
Adesso dunque, questa l’idea, va perseguito un duplice obiettivo. Ma quale? Gli aiuti dovrebbero essere più “mirati”, per sostenere soltanto chi ne ha davvero bisogno e incentivare il risparmio energetico e, dunque, la riduzione dei consumi. Questo in maniera da non avere problemi per gli approvvigionamenti del prossimo autunno-inverno nel caso in cui le forniture di gas russo (già ai loro minimi storici) dovessero cessare del tutto.
Come funzionerà il nuovo bonus in bolletta per gas e luce
Il governo pensa a aiuti senza più intervenire direttamente sulle tariffe. Piuttosto, come ha dichiarato Giorgetti, si punta all’attivazione di “meccanismi più efficienti e più flessibili rispetto all’andamento dei consumi, che orientino le famiglie e premino i comportamenti virtuosi”. In pratica si va verso l’addio al taglio degli oneri di sistema o dell’Iva sul gas. Via libera invece a un nuovo bonus per chi consuma meno gas e luce.
Qualcosa di simile insomma a quanto succede in Olanda o in Germania, con tariffe calmierate fino a un certo livello di prezzo del gas metano, dopo il quale sopravviene l’intervento del governo a coprire la differenza. In maniera da non pesare sui costi a carico di cittadini e imprese, ma per una quota pari circa al 25-30% i consumatori pagherebbero tariffe di mercato.
In questo modo il costo della bolletta risulta diviso in due. Una parte sostanziosa (75-80%) comunque calmierata dallo Stato, variabile a seconda delle risorse disponibili, e la parte residua della bolletta pagata a prezzi di mercato. Lo scopo è dunque duplice. Da un lato cercare di riportare il costo delle bollette a quello precedente alla guerra tra Russia e Ucraina. Dall’altro si punta a stimolare al tempo stesso anche il risparmio energetico.
Un modello con diverse incognite
Questo modello però può funzionare soltanto se il prezzo del gas continua a essere relativamente basso e se il price cap riuscirà a scongiurare nuove impennate. Motivo per cui il Tesoro si muove con prudenza. Pronto in qualsiasi momento a cambiare la bozza di decreto coi nuovi aiuti contro il caro bollette.
Il valore fissato per la sostenibilità dell’intervento è quello dei 60 euro al megawattora al Ttf di Amsterdam. Se a marzo saremo ancora su questi livelli si attiverà il nuovo sistema.
Ancora non appare ben chiaro invece il futuro dei crediti d’imposta per le imprese. Con ogni probabilità si andrà verso il rinnovo, in particolare per le aziende energivore. Per le altre aziende invece, se scattasse il nuovo meccanismo, si dovrebbe andare verso una riduzione della quota coperta dagli