Assistente parlamentare: quanto guadagna e requisiti per diventarlo

Quello dell’assistente parlamentare, meglio noto come portaborse, è un lavoro che richiede un certo impegno. Ma quali requisiti ci vogliono per diventarlo? Ecco cosa fare 

Nel nostro Paese è possibile cominciare un iter politico in varie forme. Non bisogna per forza essere la figura di punta di un partito, ma si può anche ricoprire il ruolo di assistente parlamentare, meglio noto come portaborse. Lavorare come assistente parlamentare richiede tutta una serie di competenze, perché chi fa questo lavoro deve far fronte a incarichi di un certo rilievo ed è impegnativo.

assistente parlamentare-nursenrews.it
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Requisiti per lavorare come assistente parlamentare

Si tratta di un lavoro che richiede determinati requisiti, sia di tipo tecnico ma anche a livello di mindset: il candidato per questa mansione deve avere un atteggiamento positivo, saper trasmettere sicurezza e saper lavorare in team. La ragione è che non ci sono mansioni particolari o una definizione esatta per questo ruolo lavorativo. Nel nostro Paese, difatti, il portaborse è una figura che assiste fianco a fianco un politico in diversi incarichi, tra cui quello di compilare dossier, produrre documenti, curare relazioni interne ed esterne e molto altro.

È un impegno a 360 gradi per chi ricopre tale incarico, che spazia da mansioni di segreteria, a quelli di consulenza e gestione d’ufficio.

Assistente parlamentare: quanto guadagna e che ruolo ricopre?

Un assistente parlamentare può guadagnare, all’incirca da 300 a 1.200 euro mensili, ma chiaramente a seconda del contratto, da quanti assistenti parlamentari ha il deputato e anche dagli incarichi che ricopre. Questo ruolo, in Italia, non è completamente regolamentato. Diversamente dal collaboratore parlamentare europeo, l’assistente parlamentare, nel nostro Paese, lavora al fianco di un politico anche sotto forma di lavoro volontario.

Tra le mansioni da eseguire ci sono la redazione di report, preparazione fascicoli, gestione mail e agenda, accoglienza delegazioni, organizzazione di trasferte, meeting e tante altre cose.

Tra le altre competenze che questa figura richiede c’è anche la formazione, cosa che è diversa in base alle mansioni richieste al collaboratore. Può di certo essere di aiuto essere laureati in Relazioni Internazionali o Scienze Politiche. Di solito, è utile anche avere conoscenze nell’ambito informatico, oppure in economia, nell’ambito sociale, giuridico o altro.

Come detto, lo stipendio di un assistente parlamentare può essere diverso a seconda delle mansioni e delle competenze. Il portaborse può infatti lavorare al fianco del politico anche 7 giorni su 7. Alcuni portaborse svolgono tale lavoro volontariamente, per fare carriera, ma ci sono anche opportunità di svolgere questo incarico con una retribuzione. Lo stipendio minimo è di 370 euro e può raggiungere i 1.200 euro al mese.

Il collaboratore parlamentare europeo viene retribuito decisamente di più, e sono anche molto ben tutelati. Il compenso di un assistente parlamentare europeo, infatti, può raggiungere i 7 mila euro mensili, tutele incluse. Attualmente, essendo una figura non del tutto regolamentata, il portaborse, oltre a non avere uno stipendio elevato, più in generale, non gode di molte garanzie.

Potrebbe, tuttavia,  costituire una via per entrare in politica. Per lavorare come assistente parlamentare, è possibile candidarsi rispondendo ad annunci pubblicati, oppure a richieste di un politico oppure attraverso concorsi pubblici.

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