Sono tanti gli operatori ecologici (o netturbini) in Italia, lavorano per enti pubblici o aziende private, devono avere una formazione particolare e conoscere le normative vigenti. Ecco come funziona questa figura e quanto guadagna.
Figura spesso sottovalutata e sottostimata, l’operatore ecologico è quella persona che si occupa delle attività di raccolta e spazzamento rifiuti sia con sistemi sistemi manuali che meccanizzati e che opera per la protezione dell’ambiente, pulizia di aree aziendali e aree pubbliche. E’ un lavoro di pubblica utilità a cui spetta anche lo smaltimento e il trasporto dei rifiuti.
Le aziende con cui un operatore ecologico lavora sono ovviamente quelle comunali e regionali, grazie alle quali può accedere tramite un concorso oppure quelle aziende che hanno la necessità di assumere personale che gestisca la fase di raccolta, trasporto smaltimento dii rifiuti solidi. Per potere svolgere questo lavoro è sufficiente essere in possesso della licenza media, essere in possesso almeno della patente B per la guida di veicoli motorizzati per la pulizia stradale e avere seguito con successo uno dei corsi regionali per la formazione professionale che mirano a insegnare il funzionamento dei mezzi per la raccolta, il trasporto e il compattamento dei rifiuti. Ma quanto guadagna un operatore ecologico in Italia e come fare per inoltrare una domanda di lavoro in questo settore?
In Italia un operatore ecologico ha uno stipendio che va da un minimo di 1.068 euro a un possibile massimo di 2.550 euro al mese lordi. Ovviamente la differenza è data dagli anni di esperienza, da quante ore lavorative svolge nell’arco di una settimana (in media sono 38 ore divise in 5 cinque giorni settimanali), dal tipo mansione svolta e dalla responsabilità che gli viene affidata per la protezione dell’ambiente e nella manutenzione delle aree pubbliche. Ci sono quindi dei livelli da considerare come l’entry level che percepisce circa 20.500 euro annui e l’operatore con esperienza guadagna fino a 23.000 euro annui.
Per chi volesse fare questo tipo di mestiere bisogna anche mettere in conto quali sono i rischi in cui può incorrere un operatore ecologico. Infatti un netturbino si occupa anche della raccolta e smaltimento di rifiuti definiti speciali e pericolosi, come rifiuti tossici nocivi per la salute, radioattivi, batterie esauste al piombo, antigelo, amianto e quant’altro. Può occuparsi anche di zone pericolose per operare nella derattizzazione, nella disinfestazione o demuscazione e deve quindi avere competenze settoriali e conoscenze nell’ambito delle normative ambientali, di sicurezza sul lavoro, classificazione dei rifiuti, tutela della propria salute e molto altro. Insomma un lavoro tutt’altro che facile.
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