Fino a marzo 2023 il Decreto Trasparenza, approvato in Cdm lo scorso 10 gennaio, ripropone il bonus benzina da 200 euro.
Ma di cosa si tratta e come funziona questa misura che riguarda i buoni benzina ceduti dai datori di lavoro privati ai propri dipendenti?
Innanzitutto, per accedere al benefit non sono previsti requisiti o tetti di reddito. L’unica limitazione consiste nel fatto che il bonus riguarda soltanto i lavoratori dipendenti delle aziende private. Le aziende avevano già a disposizione i cosiddetti “fringe benefit”: in altre parole buoni acquisti, buoni carburante o buoni spesa. Il contributo in questo caso poteva arrivare fino a 258,23 euro all’anno. In pandemia, tra 2020 e 2021, l’importo è stato raddoppiato a 516,46 euro.
Per avere il bonus non è necessario fare alcuna domanda. Se l’azienda lo prevede, il lavoratore dipendente si vedrà automaticamente concedere il bonus.
Le due modalità di emissione del bonus benzina
Non ci sono nemmeno limiti di reddito per accedere al bonus, che può essere emesso in due modi:
- Come fringe benefits (i cosiddetti “compensi in natura”), separando la somma di 200 euro del buono benzina dal limite di 258,23 euro per gli altri benefits;
- Con uno o più buoni carburante.
Il bonus benzina 2022 è una misura riferita al periodo d’imposta 2022. Dunque l’azienda ha tempo per distribuirlo fino al 12 gennaio 2023. Il buono non è tassato in capo ai dipendenti e può essere interamente dedotto dal reddito d’impresa. I datori di lavoro e i lavoratori interessati dal bonus sono specificati nella circolare n. 27/E, firmata dal direttore dell’Agenzia delle Entrate, che illustra anche le modalità di erogazione e le regole da seguire.
Chi può beneficiare del bonus
Come già detto, il bonus può essere concesso solo dai datori di lavoro privati. In questo campo rientrano anche i soggetti che non svolgono un’attività commerciale e i lavoratori autonomi, a patto che abbiano propri dipendenti. Escluse invece le amministrazioni pubbliche. I beneficiari del bonus possono essere soltanto i lavoratori dipendenti.
Le regole per usufruire dei bonus benzina
I buoni benzina consistono in erogazioni concesse dai datori di lavoro privati ai propri lavoratori dipendenti per i rifornimenti di carburante per l’autotrazione (benzina, gasolio, Gpl e metano). Anche la ricarica di veicoli elettrici dà diritto ad avere l’agevolazione. Inoltre il bonus benzina 200 euro non concorre a formare il reddito di lavoro dipendente e va perciò conteggiato separatamente rispetto agli altri benefit. Il che vuol dire che per usufruire l’esenzione da imposizione, i beni e i servizi erogati nel periodo d’imposta 2022 dal datore di lavoro a favore di ciascun dipendente possono raggiungere un valore di 200 euro per uno o più buoni benzina e un valore di 258,23 euro per l’insieme degli altri beni e servizi (inclusi eventuali ulteriori buoni benzina).
Il datore di lavoro può erogare buoni benzina anche per finalità retributive. In questo caso l’erogazione deve avvenire nell’anno in corso e in “esecuzione dei contratti aziendali o territoriali”, rispettando la normativa prevista, per i premi di risultato, dall’articolo 1, commi da 182 a 190, della legge 28 dicembre 2015, n. 208.