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Economia

Ita Airways e l’accordo con Lufthansa: 6 settimane per la firma, poi si passa al piano di rilancio

Published by
Valeria Girardi

Ita Airways e l’accordo con Lufthansa: sei settimane per la firma del Mef, poi si passa al piano di rilancio. La strategia della compagia tedesca e i punti ancora da valutare.

Mancano pochi giorni, almeno in teoria, alla firma del protocollo d’intesa che Lufthansa ha inviato nel pomeriggio del 18 gennaio per entrare con una partecipazione di minoranza in Ita Airways. Il documento è stato già siglato dalla compagnia tedesca, mentre la firma ancora mancante è quella del ministro dell’Economia italiano.

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Entro sei settimane di trattative si dovrebbe poter raggiungere finalmente un accordo, spiegano due fonti governative al Corriere della Sera. La documentazione, infatti, è al momento “in fase di valutazione” da parte dei tecnici del Mef. Sempre secondo quanto spiegato dalle fonti, l’accordo tra il ministero e Lufthansa dovrebbe essere sottoscritto entro circa metà febbraio, con indicazione “subject to” e specificando che l’efficacia dello stesso arriverà soltanto con l’ok delle autorità regolatorie – quali l’Antitrust Ue.

Accordo con Lufthansa, quanto manca al piano di rilancio di Ita

Sarà quando Mef avrà firmato il protocollo d’intesa, che il consiglio di amministrazione del vettore tricolore potrà dare il via libera alle sei settimane di trattative in esclusiva. Dopo la firma, Lufthansa esaminerà con il Mef e Ita anche la bozza del piano industriale, con una finestra di cinque anni. L’impostazione prevede comunque un aumento di capitale riservato da parte di Lufthansa che arriverà fino al 40% delle azioni di Italia Trasporto Aereo Spa (la società pubblica proprietaria di Ita). Saranno circa 250-300 i milioni di euro che tenteranno così nelle casse del vettore italiano.

L’accordo, ovviamente, diventerà effettivo solo quando Lufthansa e Ita avranno avuto la conferma a procedere dalle autorità di controllo, quali la Direzione generale della Concorrenza della Commissione europea. In questo caso potrebbero volerci altri 5 o 6 mesi di tempo, anche se le fonti parlano di una finestra di 2-3 mesi. Punti più complessi da valutare pare che al momento siano i diritti di decollo e di che atterraggio che Ryanair sarebbe intenzionata a chiedere su Linate e Roma Fiumicino.

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Altro nodo, però, potrebbe essere anche il passaggio dall’alleanza SkyTeam (dove, oltre al vettore italiano, vi sono anche Delta Air Lines e Air France-Klm) a Star Alliance, ovvero il gruppo in cui “volano” i tedeschi. Tenendo conto di tutte le dovute tempistiche burocratiche per effettuare il “trasloco”, potrebbero volerci dai 6 fino anche ai 12 mesi. Anche per questo, pare che se l’accordo dovesse finire nel periodo intermedio, per evitare un impatto negativo sulla stagione estiva (marzo-ottobre per il trasporto aereo) Ita continuerebbe ad operare in SkyTeam, nel mentre prosegue il percorso di uscita dall’alleanza. Questo, però, a discapito di una penale che potrebbe ammontare a 1,5 milioni di dollari.

L’unione fa la forza

L’interesse di Lufthansa verso la neonata Ita Airways si dirama in un quadro di concorrenza commerciale tra le compagnie lowcost e quelle di bandiera. Molte delle compagnie aeree europee, infatti, stanno lottando per competere efficacemente con i vettori a basso costo, ostacolate da bilanci deboli ma che potrebbero essere resi più solidi fondendosi con i rivali. Lufthansa si è dunque offerta di acquistare una quota di minoranza iniziale in Ita, successore statale di Alitalia.

“Questo potrebbe essere il prossimo passo nel consolidamento delle compagnie aeree europee”, ha affermato l’analista di Bernstein Alex Irving, citando la compagnia aerea nazionale portoghese, TAP. Non a caso, lo stesso governo portoghese starebbe già considerando una vendita totale o parziale dell’attività verso diversi potenziali acquirenti: Lufthansa, Air France-KLM (AIRF.PA) e IAG (ICAG.L), proprietaria di British Airways.

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