Il ministro dell’Istruzione Giuseppe Valditara ha contattato la preside della scuola per convocarla e avere un report preciso sulla vicenda.
M.L.F. è l’insegnante che a Rovigo è stata colpita con una pistola ad aria compressa dai propri alunni e oggetto di scherno con un filmato circolante sui social. I fatti sono occorsi nell’ottobre 2022, e la cosa aveva avuto una certa risonanza perché la donna aveva deciso di sporgere denuncia contro tutta la classe.
Cosa è successo
Tutti gli studenti della classe, in tutto 24, in quel momento stavano ascoltando la lezione di Scienze. La professoressa raccontò di essere andata via in lacrime, «ma solo uno di loro è venuto a chiedermi scusa». Ecco perché, per punire chi è rimasto in silenzio ha convocato tutti in tribunale. Ora, però, il responsabile è venuto fuori, dicendo di essersi scusato con la professoressa subito dopo quanto occorso.
Il ragazzo che ha “sparato” colpendo la professoressa a un occhio e alla testa, è emerso tramite l’avvocato di famiglia, Nicola Bergamini. Dopo che la docente aveva espresso la paura di insegnare e che si era spezzato qualcosa con i suoi alunni, dopo 30 anni di servizio, ecco che il responsabile ha confessato la bravata che avrebbe commesso per far crescere il suo seguito su TikTok e Instagram.
Le scuse
Come ha riferito l’avvocato, come riporta Il Mattino, «subito dopo l’episodio, dopo circa un’ora, quello studente è andato dalla preside per autodenunciarsi, assumendosi tutte le responsabilità e dicendosi pentito. Ha cercato la dirigente scolastica per rimediare allo sbaglio e ha svolto volontariato in orario extra scolastico: pulizia, fotocopie o altro. Inoltre, il 30 ottobre scorso ha vinto una gara podistica e ha dedicato la vittoria alla professoressa, regalandole il premio che gli avevano consegnato sul podio».
Ma non è tutto, perché da quanto riporta ancora il legale, il ragazzo e i genitori di quest’ultimo hanno porto le proprie scuse alla docente. In seguito, il giovane si è anche reso disponibile per eseguire «attività formativa in alcune associazioni locali che lavorano con i disabili. Il ragazzo è uno studente di prima superiore e ha un ottimo rendimento scolastico, come attestato dai professori. Lui ora è molto scosso da questa vicenda, ma in quel momento non si poteva rendere conto. Non immaginava cosa potesse accadere. L’ha capito subito dopo».
Tuttavia, a quanto pare le scuse del responsabile non sarebbero bastate, perché la professoressa, dopo quanto aveva raccontato nei giorni passati, non sembrerebbe intenzionata a ritirare la denuncia. E questo, per via dell’omertà dei compagni e le offese ricevute che per la docente devono essere punite in modo esemplare.
Le parole del Ministro dell’Istruzione
Nel frattempo, il ministro dell’Istruzione Valditara ha contattato la preside della scuola per esprimere solidarietà alla docente per l’episodio occorso. Ha poi convocato la preside per il 24 gennaio chiedendole un report dettagliato della vicenda, con tanto di analisi del contesto in cui sono occorsi ecc. «Contrastare fermamente il bullismo e la violenza a scuola e ripristinare nelle classi la cultura del rispetto sono due priorità della mia azione. Senza di esse non può esistere nessun sistema scolastico degno di questo nome», è stato il commento di Valditara.