Muore in canoa a 14 anni mentre si allena: intrappolato nel fiume

Andrea, 14 anni, è rimasto intrappolato nel fiume Entella con la sua canoa, a Chiavari, in provincia di Genova. Dopo 4 giorni dall’incidente, è spirato ieri, 16 gennaio. 

Andrea De Mattei è spirato ieri, lunedì 16 gennaio al nosocomio Gaslini di Genova. Il ragazzino, 14 anni, di Sestri Levante, giovedì scorso, 12 gennaio, è stato in acqua per più di un’ora, intrappolato con la sua canoa nel fiume Entella, a Chiavari.

Chiavari ponte maddalena
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Il salvataggio e il ricovero

I familiari del 14enne hanno dato autorizzazione per la donazione degli organi. Il giovane era stato soccorso dai sommozzatori dei vigili del fuoco e dal suo istruttore, e poi portato in ospedale. Purtroppo, non ce l’ha fatta a sopravvivere a causa dei forti danni cerebrali subiti per l’essere stato a lungo tempo in acqua.

Andrea è morto ieri, 16 gennaio, al Gaslini di Genova. Non è mai tornato cosciente nei giorni in cui era ricoverato. Il ragazzino lascia sua madre Monica e la sorella di 12 anni. Sulla questione indaga il commissariato di polizia di Chiavari che interrogherà l’istruttore del ragazzino, che aveva pianificato la discesa dal fiume nonostante ci fosse una certa corrente a seguito della piena dell’inizio della settimana scorsa.

La polizia ascolterà anche altri giovani che hanno preso parte al training. Il pubblico ministero ordinerà nelle prossime ore dei rilievi per comprendere se vi siano o meno responsabilità per quanto occorso al 14enne.

La vicenda

Andrea era andato ad allenarsi con 4 compagni con la canoa, quando, il mezzo su cui era, è finito contro un tronco trasportato dalla corrente che era molto forte a causa delle piogge che avevano interessato la zona nei giorni precedenti. La canoa si è ribaltata e rotta, e il 14enne è andato a finire sott’acqua, con le gambe intrappolate tra rami e legno.

Per estrarlo, i vigili del fuoco sono intervenuti con l’aiuto dei sommozzatori che hanno aperto una via d’uscita utilizzando una motosega. La canoa era intrappolata tra un pilone del ponte della Maddalena e il tronco. I familiari di Andrea, assistiti dal loro legale, hanno parlato di una certa disorganizzazione dei soccorsi che sarebbero stati sì veloci, ma secondo loro, «non ci sarebbe stato alcun coordinamento. Forse se avessero agito diversamente le condizioni di Andrea non sarebbero state così disperate».

Il giovane è giunto in ospedale con l’elicottero dopo che avevano cercato di rianimarlo per più di 30 minuti. L’istruttore ha tentato di soccorrerlo in attesa dei soccorsi senza però riuscire e anche i vigili del fuoco hanno messo oltre un’ora prima di riuscire a estrarre il giovane dalla canoa incastrata.

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