Tra le decisioni prese dal governo dopo il tavolo del 10 gennaio scorso, c’è anche la proroga del bonus benzina da 200 euro che è scaduto il 31 dicembre scorso.
Il governo ha disposto tutta una serie di controlli e l’obbligo di esibire il prezzo medio nazionale dei carburanti per ogni gestore, con una serie di pesanti multe annesse che hanno sollevato anche delle dure polemiche da parte degli addetti ai lavori.
Al contempo, il Consiglio dei Ministri ha anche varato un’altra scelta, a margine di un tavolo avvenuto il 10 gennaio scorso, ossia quella di prorogare il bonus benzina da 200 euro che i datori di lavoro possono erogare come benefit per i loro dipendenti. Un sostegno, in un momento caratterizzato da diversi aumenti, in particolare per i prezzi delle materie prime e delle bollette di luce e gas.
Questa proroga è prevista per tutto l’anno. Ma in che cosa consiste questo beneficio? Si tratta di uno sconto di 200 euro che i datori di lavoro danno ai propri lavoratori. Secondo la norma che regola tale bonus, questo benefit non va a formare un reddito per i lavoratori a cui viene erogato.
All’inizio si era deciso, come in effetti è poi occorso, che questa proroga scadesse a fine marzo, ma poi l’esecutivo ha optato per una ulteriore estensione del bonus, che potrà essere erogato, a discrezione di datori di lavoro del settore privato, per i propri lavoratori, fino al 31 dicembre 2023.
Come avere il bonus
Il voucher di cui stiamo parlando è stato emesso a partire dal marzo 2022, e il suo scopo è quello di sostenere i lavoratori, tenendo in considerazione i forti aumenti di materie prime e anche del costo di luce e gas, e che ha visto salire vertiginosamente i costi di benzina e diesel.
In questa situazione ci si è ritrovati di fronte a una pesante crisi dal punto di vista energetico, a cui si è pensato di riparare in questo modo. L’obiettivo del sostegno è quindi di supportare i dipendenti, in particolare i pendolari, con un aumento che le imprese private possono dare ai propri lavoratori. La cosa buona è che su questo benefit non sono imposte tasse e contributi, e tale sconto può essere detratto a fini Irpef e Ires, senza, per l’appunto, pesare reddito per i lavoratori. Non si deve fare, inoltre, nessuna richiesta, in quanto si tratta di un bonus che è il datore di lavoro stesso a scegliere se erogare oppure no.
Ogni impresa, infatti, è libera oppure no di dare questo genere di bonus ai propri dipendenti e anche come scegliere chi lo riceverà. Oltretutto, è importante sottolineare, non vi sono né requisiti precisi o limiti di reddito, perché é, come detto, il datore di lavoro a decidere o meno di erogare il bonus, a propria discrezione.
Ergo, se un’impresa dovesse prendere la decisione di aderire alla suddetta iniziativa, e quindi offrire questa opportunità ai propri dipendenti, deve sapere che è possibile accreditare il beneficio tramite fringe benefit oppure offrirlo anche usando uno anche più buoni carburante.