Essere fermato ad un posto di blocco è un’esperienza che almeno una volta nella vita capita ad ogni automobilista.
Il nome corretto sarebbe posti di controllo, e possono essere organizzati dalle forze dell’ordine per una serie di motivi.
Spesso i controlli eseguiti dalle autorità sono a campione e solo raramente i posti di blocco sono organizzati per trovare una precisa automobile. L’obiettivo è far rispettare le norme del codice della strada, controllando che le automobili fermate siano in regola e che il guidatore sia nelle condizioni di condurle. In caso le verifiche rinvengano delle violazioni, è possibile essere multati anche per piccole infrazioni.
Essere fermati dai posti di blocco, o meglio dai posti di controllo della polizia o dei carabinieri può essere stressante per un automobilista, specialmente se non esperto. È importante però sapere come comportarsi in questi casi. Prima cosa da sapere è che i controlli sono a campione, quindi solitamente non si viene fermati per nessuna ragione precisa se non il caso. L’agente incaricato indicherà tramite una paletta di accostare dove il posto di blocco è stato approntato.
Vista la segnalazione, l’automobilista deve immediatamente accostare e fermare la propria automobile spegnendo il motore. Inizialmente gli agenti, solitamente almeno due, eseguiranno una rapida analisi esterna dell’auto controllando evidenti violazioni esterne, come l’adeguatezza delle gomme, delle luci in caso si viaggi di sera o in condizioni di scarsa visibilità, o il funzionamento degli stop.
Una volta concluso questo controllo l’agente chiederà al guidatore la licenza di guida, la patente, per controllarne la validità. Inoltre saranno controllati anche i documenti dell’auto, come la carte di circolazione, comunemente detto libretto, e il contrassegno dell’assicurazione. Nella maggior parte dei casi gli agenti lasceranno andare l’automobilista senza problemi, ma ci sono alcune piccole infrazioni molto comuni, in particolare per quanto riguarda l’integrità delle vetture, che possono portare a multe anche piuttosto alte.
L’analisi esterna del veicolo che gli agenti eseguono ai posti di blocco è al fine di controllare il rispetto di un preciso articolo del codice della strada. Si tratta dell’articolo 79 comma 1, che prevede che la vettura sia integra dal punto di vista esterno. La dicitura abbastanza generica dell’articolo cioè che l’auto debba essere in “Buone condizioni“, è poi specificata in sezioni successive con i vari problemi che possono portare ad una multa in caso vengano rilevati dalle forze dell’ordine.
Uno dei problemi più comuni, e anche i meno considerati dagli automobilisti, è quello delle crepe nel parabrezza. Anche le più piccole crepe sul vetro frontale dell’automobile può infatti essere estremamente pericoloso. Le crepe indeboliscono la struttura del parabrezza, che rischia di frantumarsi al primo impatto, anche lieve, una volta crepato. Per questa ragione la legge è inflessibile in questo caso: il parabrezza deve essere completamente integro.
Le multe in caso si incappi in questa contravvenzione del codice della strada possono essere di due entità. La prima, più bassa, è comminata in caso l’auto sia ferma. Si tratta di 71 euro di multa, senza conseguenze sulla patente. Se invece si viene fermati ai posti di blocco e gli agenti rilevano una crepa nel vetro, il costo della multa sale a 106 euro e ne consegue anche la sottrazione di due punti dalla patente del conducente.
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